I consigli dello psicologo per affrontare l’inverno e la sua malinconia nel modo giusto

Se da un lato in queste settimane si respira l’euforia del Natale, dei regali e delle feste in famiglia, per molti di noi i mesi invernali restano difficoltosi dal punto di vista psicologico. E non si tratta solo di essere single o in coppia, in forma o in sovrappeso: la stagione fredda, con le sue lunghe ore di buio e l’alta probabilità di neve, freddo e pioggia, spinge l’umore verso il basso, provocando quello che gli esperti hanno ribattezzato Winter Blues, o malinconia invernale (su Amazon c’è perfino un libro per imparare a combatterlo).

Tristezza invernale, esprimere il malessere

Esprimere il proprio malessere psicologico quando si presenta resta il primo, importante passo per sentirsi meglio. Insegna l’attrice americana Kristen Bell (nel cast di doppiatori del nuovo Frozen 2): in un’intervista al magazine Today si è mostrata incredibilmente sincera nella sua personale lotta contro l’ansia e i sintomi depressivi. In particolare, nei periodi o nei giorni no, Bell ha l’abitudine di scrivere una lista delle cose buone e cattive della sua vita, per capire se il problema è reale o immaginario. Inoltre l’attrice consiglia a tutti la terapia della mindfulness, per gestire le emozioni più dolorose con consapevolezza. Dato che l’inverno sta per iniziare ufficialmente, abbiamo chiamato un esperto di psicologia, per chiederli quali strategie anti Winter Blues possiamo fare nostre in questi mesi.

Perché in inverno tendiamo a sentirci giù

Secondo Matteo Monego, collaboratore del Comitato GuidaPsicologi.it, “durante la stagione invernale il calo delle ore di luce solare incide concretamente sull’umore di molti, portando in una sorta di stato depressivo. A questo contribuisce anche il clima rigido, che spinge a stare in casa e, tavolta, a isolarsi. Per capire se si è affetti dal Winter Blues, considerate che gli studiosi ritengono la prova del nove il presentarsi dei sintomi depressivi per almeno due inverni consecutivi. In genere chi è incline alla malinconia invernale prova sensazioni di stanchezza cronica, poca motivazione all’azione, aumento dell’appetitodesiderio di isolamento. Molti entrano in una modalità di risparmio energetico, una specie di letargo che però talvolta rischia di diventare una gabbia”.

Strategie pratiche per motivarsi

Quando si sperimentano i classici giorni no (che talvolta diventano settimane o mesi), è importante tenere a mente alcuni importanti promemoria. “Avere uno stile di vita semplice e sano fa la differenza, credetemi: prestate attenzione all’alimentazione e fate uno sforzo per mantenervi fisicamente attivi e gestirete meglio i momenti più bui. Inoltre una buona strategia consiste nell’evitare di condensare nella mente un surplus di attività e scadenze: se il cervello percepisce un insieme troppo numeroso di impegni, tenderà a bloccarsi e non agire. Al contrario, cercare di affrontare una cosa alla volta aiuta a sentirsi attivi e non sotto pressione. Sforzatevi poi di concentrarvi sul presente, evitando il più possibile di pensare in modo angosciante al futuro”.

Uscire dal guscio, lavorando sul fronte autostima

Spesso il problema è la scarsa autostima, a cui si somma la schiacciante paura della solitudine. Che cosa fare per uscire dal guscio, nel concreto? “Cercare di portare a termine piccole attività, seppure con sforzo, aiuta la nostra autostima. Adottate una politica basata sui piccoli passi, imparando a non sentirsi sconfitti se una giornata non va come vorremmo è la filosofia vincente. Sembra banale, ma dirsi che domani è un altro giorno e che è sempre possibile ripartire innesca un sentimento di speranza e possibilità benefico. Non isolatevi dalle amicizie più care e dagli affetti: percepire il calore di chi ci vuole bene equivale a ricevere una buona iniezione di fiducia e serenità. Siate sinceri con i vostri amici: se non ve la sentite di affrontare una sera in discoteca, ad esempio, potete proporre una cenetta casalinga e più intima: la vicinanza affettiva e il calore sono un balsamo per l’autostima e il benessere emotivo”. Provare per credere.