Rapporti di coppia: che rompicapo! Sappiamo tutti che avere una relazione sentimentale può essere qualcosa di tutt’altro che semplice. A maggior ragione se subentra il tradimento.

E, spesso, l’incapacità di scegliere: sto con il mio partner o con il mio amante? Non è facile come sembra, spesso subentrano meccanismi come la dipendenza affettiva. Noi di GuidaPsicologi volevamo offrirvi un punto di vista professionale sull’argomento, per questo abbiamo fatto qualche domanda al dottor Matteo Monego.

  • Partiamo dalle basi, da una domanda che probabilmente tutti gli innamorati si sono posti prima o poi: qual è la formula magica (sempre che esista!) per far funzionare una relazione di coppia?

Una relazione di coppia è talmente complessa dal punto di vista delle dinamiche tra i due componenti che è praticamente impossibile dare una ricetta univoca per farla funzionare.

A volte quella che dall’esterno può sembrare una relazione difficile non lo è per le persone che la vivono, mentre altre volte quella che sembra essere una fantastica storia d’amore fra due individui, vista più da vicino, è molto più complicata e ingarbugliata di quanto possa sembrare.

I consigli che seguono, pur non rappresentando la “formula magica”, vogliono essere solo degli spunti di riflessione, tratti dalla mia esperienza professionale, utili a chi vive una relazione di coppia.

  • Riservare uno spazio al dialogo e al confronto, anche se a volta sembra impossibile da trovare: è importante che ognuno si senta libero di esprimere tutti i propri vissuti, si senta ascoltato e autorizzato a riprendere magari tematiche emerse nel corso di litigi e non affrontate in modo costruttivo.
  • Ritagliarsi degli spazi di intimità per la coppia, soprattutto dopo la nascita di un figlio: aiuta a rinforzare l’attrazione e il desiderio reciproco e permette di confrontarsi sulla sessualità e sulle fantasie reciproche. Sono tante le coppie che non parlano della sessualità e dei desideri individuali più intimi.
  • Accettare l’altro, quando possibile, e non cercare di cambiarlo secondo i propri desideri: ciascuno di noi ha delle caratteristiche che difficilmente possono essere cambiate e che, invece, andrebbero in qualche modo accettate. È necessario ogni tanto sforzarsi di analizzare l’altra persona per evitare di fermarci all’immagine che di lui abbiamo: in un rapporto di coppia nel tempo ci fissiamo sull’immagine dell’altro e non sulla persona e le sue caratteristiche, rischiando di perdere aspetti nuovi dell’altro.
  • Creare un equilibrio il più possibile condiviso nei confronti delle famiglie di origine perché rimane una delle cause più frequenti di litigio all’interno della coppia.
  • A volte…arriva il tradimento. Perché avviene?

Non credo esista, anche in questo caso, una risposta univoca a questa domanda: i motivi possono essere molteplici. A volte il tradimento è lo specchio di una relazione di coppia non soddisfacente: ci può essere un’insoddisfazione sessuale, una sensazione di solitudine o l’impressione di non essere amati, un bisogno di affermare se stessi o una difficoltà a chiudere un rapporto senza un’alternativa. Sicuramente la tipologia di tradimento è indicativa: credo abbia un significato differente se rappresenta l’avventura di una sera o una relazione che procede in modo parallelo da anni, se quello che ci spinge è una forte attrazione fisica e sessuale, o una complicità più ampia…
Spesso il tradimento rappresenta una fuga dalle responsabilità e dalle “pesantezze” che sono tipiche di alcune fasi della vita di coppia: quello che si cerca è una situazione diversa e spensierata, in cui non siano presenti tutte quelle incombenze che caratterizzano la vita quotidiana.
Di sicuro c’è che il tradimento è sempre un atto egoistico, è qualcosa che in qualche modo desideriamo e a cui non vogliamo rinunciare, anche a costo di ferire profondamente l’altra persona.

Gli uomini tendono a tradire, in genere, senza troppo pensare a quelle che potrebbero essere le conseguenze e senza troppo riflettere su quelli che potrebbero essere i motivi che ci spingono a cercare oltre la coppia: come se prevalesse una sorta di principio di piacere in grado di offuscare ogni ragionamento. Le donne, invece, sembrano essere più consapevoli delle motivazioni che le stanno spingendo al di fuori del rapporto in essere: in questo caso sembra spesso prevalere una sorta di principio di realtà in grado di governare meglio il principio di piacere.

Le conseguenze di questo atteggiamento diventano evidenti nei percorsi di psicoterapia con le coppie: a fronte di un tradimento difficilmente un uomo è in grado di spiegare cosa sia successo, che valore ha avuto per lui l’altra relazione mentre una donna è, in genere, capace di spiegare all’altro e a se stessa il senso di quanto accaduto.

  • Come evitarlo?

Non credo esista, anche in questo caso, un espediente in grado, di per sé, di impedire che avvenga un tradimento: potrei dire che più una coppia è felice, complice, realizzata e con una buona intesa sessuale e maggiori sono le possibilità che non avvenga. Ma non credo che tutto questo sia necessario e sufficiente affinché la fedeltà sia assicurata. Dipende molto dall’individuo e dalla sua visione della vita: alcune persone ritengono che concedersi qualche avventura sia salutare anche per il rapporto di coppia, altre decidono di concedersi una reciproca libertà sessuale… Sembra insomma che non trovi risposta sicura l’annoso quesito se l’uomo per natura sia o meno monogamo: forse è una domanda destinata a non trovare risposta perché alla fine è una scelta personale di ciascun individuo. Di sicuro la tecnologia è diventata un potente alleato di chi vuole essere infedele: chat, applicazioni, Facebook sono solo alcune delle possibilità che possono favorire la conoscenza di nuove persone e, spesso, favorire relazioni “altre” rispetto alla relazione in atto.

  • Succede che chi tradisce non riesca a chiudere la sua relazione segreta con l’amante. Come mai?

Credo che i motivi vadano ricercati soprattutto nella tipologia di relazione “segreta”: se la natura della relazione è solo un’avventura sessuale sarà più semplice chiudere e andare oltre, a meno che la sessualità non sia talmente esplosiva da rendere il distacco più complicato.

Allo stesso tempo, se la relazione clandestina è di natura sentimentale sarà più complicato chiudere il rapporto. Ci sono inoltre da tener presenti altri fattori, meno nobili: spesso accade che la persona che cerca di chiudere una relazione sia sottoposto a ricatto da parte dell’amante, ricatto che può essere virtuale o concreto. Può accadere, inoltre, che le reazioni alla fine della relazione sia mal vissute dall’amante che può mostrare tutta la sua disperazione: diventa così complesso per la persona distaccarsi completamente a causa del senso di colpa suscitato da tali reazioni.

Queste sono solo alcune delle motivazioni che ho avuto modo di ascoltare nella mia pratica clinica: probabilmente i motivi sono più numerosi e vari…in fondo siamo esseri umani e l’emotività sfugge spesso al controllo della razionalità.

  • Allo stesso tempo, spesso non si riesce nemmeno a lasciare il fidanzato o la fidanzata storici a favore della passione travolgente rappresentata dall’amante. Per quale ragione?

Direi che i motivi sono gli stessi che ho esposto come risposta alla domanda precedente. In questo caso posso aggiungere senza dubbio che uno dei motivi principali per cui spesso è quasi impossibile chiudere i rapporti con il nostro partner e iniziare una vita nuova siano i figli. La presenza dei figli spesso non è sufficiente a scongiurare un tradimento, ma essi rappresentano quasi sempre un motivo che ci rende incapaci di chiudere una relazione, anche quando i motivi sono fondati o mancano i sentimenti.

  • Comunemente queste situazioni vengono giudicate in maniera estremamente negativa, ma cosa nascondono realmente da un punto di vista psicologico?  

Dal punto di vista psicologico, chi tradisce ha spesso una personalità instabile e manifesta alcune insicurezze: una relazione clandestina probabilmente servirà a ricevere conferme e rassicurazioni sul proprio aspetto fisico, sulla propria capacità di seduzione, ecc.

Ma spesso può essere la sessualità il motivo psicologico che ci spinge in questa direzione: la ricerca di una persona che, a differenza del partner, sia disposta ad assecondare tutte le nostre fantasie, anche quelle sconosciute al partner stesso. In genere questa tipologia di persona cercherà persone e situazioni altamente trasgressive, adatte a raggiungere i propri obiettivi.

  • Infine: qual è la soluzione? Una terapia può essere utile?

Nella mia esperienza clinica una terapia può essere utile sia al singolo, per capire quali siano i motivi che lo hanno spinto o lo stanno spingendo al tradimento, sia alla coppia per cercare di superare la crisi conseguente ad un tradimento: non è mai un percorso semplice ma può portare ad una ristrutturazione positiva della coppia stessa.

Mi è anche capitato di seguire coppie clandestine, in cui in terapia sono presenti lui e l’altra o lei e l’altro: questo è un esempio di quanto complesse e variegate possano essere le motivazioni che portano l’essere umano a tradire il proprio partner.